lunedì 20 agosto 2012

viaggi pericolosi

Dalia a volte se ne va lontano. Non prende il treno, né l'aereo.
Dalia sta magari camminando lungo il sentiero che porta al boschetto  preceduta dal cane
e mentre le sue gambe vanno seguendo il percorso conosciuto, la mente s'inoltra ..."in selva oscura".
Si domanda dove sarà e soprattuto come sarà lei, (proprio lei che in alcuni momenti si sente ancora l'entusiasmo della giovinezza) tra dieci anni...o tra cinque o anche domani...Terribili momenti di incertezza, di angoscia. 
Basta poco del resto...uno sbalzo di pressione, un picco di colesterolo, un ictus...o Dio mio, come siamo fragili...e sì perchè poi a Dalia non dispiacerebbe  se un "colpetto" se la portasse via così, di punto in bianco...è l'idea della demenza, del rincoglionimento, del dover essere completamente
in balia degli altri.

Se ci si rimbambisse all'alba dei novanta, pensa Dalia, be' si farebbe in tempo a lasciare qualche perla di saggezza ai figli e ai nipoti...qualche cosa di buono tutti la lasciano anche fosse solo la ricetta per fare bene la pasta e fagioli...

Blob fa l'ennesima pisciatina, poi scappa avanti sollevando la terra arsa, si ferma, l'aspetta: ha capito che Dalia non è con lui in questo momento e allora le corre incontro scodinzolando, le lecca una mano: "Dai, facciamo una corsetta Blob...piangerò domani"...e Dalia corre nelle sue vecchie scarpe da ginnastica (un'eredità di sua sorella, che proprio con quelle scarpe...non ha mai fatto una corsa).







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