Casalinga in versi o... i versi di una casalinga


Tratte da:

 "Minime, massime e medie demenziali"
 (espressioni del tempo che trovano)
di Lillà e Dalia
( 2003)

L'amaro del giorno dopo

                         
Dopo una notte
iseguita da lugubri pensieri,
la luce del mattino ti lacera lo stomaco.
Ma le petunie respirano nel sole
e pare ti domandino stupite:
Cosa vuoi di più dalla vita?
e tu
languidamente:
Un Lucano.

                        Dalia




Insonnia

Lucida follia.
Pensieri:
grovigli di filo spinato
contro muri di gomma.
Sassi lanciati nell'acqua,
cerchi.
Cerchi su nere profondità.
Baratri senza fondo
entro cui scivolare.
Scivolare nel sonno.            
            
                                (Lillà)


Arsaviva

Mi sono seduta all'ombra
sulla panchina di marmo:
calda l'ho sentita
e caldi, pungenti i sassi
dove andavan i miei passi
prudenti.

Fastidiose, dolorose le mosche
che mi succhiano fino all'anima
in cerca di linfa.
E impazzite
saltano dell'arsura
le cavallette
colpendo le mie gambe nude.
In alto
una ube.
Bagnato è il mio viso
ma non per la rugiada.
Umida la mia veste
ma non per la pioggia:
il sudore brucia i miei occhi.
In sudore mi sciolgo.

                                 (Dalia)










Ode al ragno                                                                                              


Le ragnatele...
larghe e flessuose
come vele.
Ieri le ho tolte
col giusto attrezzo,
domani di nuovo
le trovo in mezzo...
giù dal soffitto
lungo pareti
e poi negl'angoli
come reti
che il ragno di casa
assai laborioso
tesse e ritesse
anche a ritroso.
Dicono che
ci porti guadagno...
e allora vieni, lavora
ragno!
Ma anche questa è una leggenda...
perché
se andasse in proporzione...
sarei più ricca
di Re Salomone!


















UN CONTORNO... AL GIORNO


Carote...patate bollite...
che fare quest'oggi?
Verdure assortite?
Finocchi in pastella,
zucchine alla griglia...
qualcosa che piaccia all'intera famiglia...
E se facessi la peperonata?
In quattro e quattr'otto è già preparata...
già, ma qualcuno la trova indigesta
e poi gli viene il mal di testa...
allora preparo...
UN BEL TORTINO:
patate lessate e poi schiacciate
vi butto dentro un uovo sgusciato
e 100 g di grana grattato,
una presina di noce moscata,
e di limone una spruzzata,
quanto basta  di pepe e sale
e mezzo yogurt al naturale
poi col burro ungo la teglia
e la spolvero con pan grattuggiato
quindi ci verso il mio composto
e nel forno la metto tosto...
ma sì,  alla fine questo sfornato
va bene al nonno e all'ultimo nato,
va bene alla suocera con la dentiera
e a chi è a dieta
da una vita intera...
Leggero, facile e appetitoso
questo tortino è strepitoso.





La macchina intelligente


Lava, risciacqua, rilava ancora
strizza e ristrizza per più di un'ora,
tu nel frattempo fai il pisolino
o ti trastulli col maritino...
Viva la macchina cibernetica!
Via, bacinella così patetica,
via il mastello, l'asse, il sapone
che incurvavan il nostro groppone...
Povere donne dei tempi andati
di panni ahimè ne avete lavati!
Viva la macchina intelligente...
lei lava e strizza
e noi un bel niente!






ATTIMI

Oh, gioia immensa,                     
gaudio perfetto!
Anch'io tocco il fondo 
del mio cassonetto!
Ma ogni letizia
piena, perfetta,
non dura molto,
svanisce in fretta
e già il mio sguardo,
volto al futuro,
vede quel vuoto
assai perituro:
basta una doccia,
un cambio di letto
ed ecco strapieno
il mio cassonetto!
                   Lillà









Buon appetito

Grattugio il cacio
che sembra neve
sulle mie penne al pomodoro
e già pregusto
quel tocco un po' aromatico
che dà la foglia dell'alloro.








La massaia… gaudente

Erano giorni
che non vedevo il fondo
del cassonetto della biancheria…
Stamani finalmente
con piglio e maestria
il tempo mio tutto ho dedicato
a risolver
la delicata questione del bucato.
China nel…pozzo
ho cominciato
a tirar fuori tutto l’ammucchiato.
E anche…(non l’avrei creduto)
trovai qualcosa che credevo ormai perduto.
Felice per quel bel reperto
ci ho dato dentro e
con moto esperto,
formato ho due mucchi separati:
a destra i bianchi,
a manca i colorati.
Uscì dal pozzo
quella tal tovaglia,
alcuni canovacci,
una bavaglia,
poi calze,
maglie per la pelle
grembiuli unti
strofinacci assai macchiati
e quei famosi jeans
alquanto sfilacciati.
Finita che fu la divisione,
decisi per l’ammollo in varechina
dei capi bianchi,
quelli un po’ ingialliti,
lavaggio a mano
e quindi separato,
dei delicati e della lana fina…
Così, tra sciacqui
e stesure sul balcone,
è trascorsa  in gran trambusto
tutta la mattina.

Però, che gran soddisfazione…
quale gioia,
che gratificazione
aver dato fondo al cassonetto
quello che sta nascosto
lì, nel gabinetto…

                                Dalia

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