sabato 25 agosto 2012

baccalà al vento


Baccalà al vento


Non a tutti il vento piace. 
 Dalia ama camminare nel vento estivo per campi assolati, incantarsi a guardare quell'affascinate ondeggio dell'erba e percepire sprigionati profumi...ma se questo è quasi un dipinto romantico di un impressionista, Dalia non riesce a frenare una risata ripensando al racconto pittoresco di un suo conoscente in cui protagonista assoluto era stato proprio il vento.
Da luglio a settembre nei paesini della zona si fa a gara per organizzare feste con orchescrine e cantanti, balli più o meno...lisci, fuochi d'artificio più o meno spettacolari, sagre e mangiate all'aperto: grigliate di pesce, di carne, agnolotti e bolliti misti, stufato d'asino e perché no?! Baccalà.

Quella volta, nel racconto in stretto dialetto, nuvoloni davano il preavviso di imminente pioggia e gli organizzatori cominciavano a fare scongiuri quando una leggera brezza cominciò a pulire il cielo.  Una brezza che tutti accettavano benevolmente in quanto il caldo afoso dei giorni precedenti veniva spinto lontano. La musica, l'allegria, il profumo del baccalà...tutto a posto, si poteva dare il via alle danze...
Gruppetti schiamazzanti di amici, famiglie con pargoli in passeggiono, anziani del posto, il vecchio parroco con la tonaca, qualche cittadina  ingioiellata che si lascia coinvolgere dalla sagra paesana e si concede di mescolarsi alla plebe, c'erano tutti.  Ma è proprio poco dopo l'inizio della distribuzione del rinomato baccalà con polenta in leggeri piattini di carta e vinello bianco del luogo  rigorosamente versato in bicchieri di plastica che folate violente imperversano sulla festa, quasi che il vento invidioso di tanta allegria  si ribellasse e volesse rovinare tutto quanto (o forse qualche losca trama del paese più vicino che voleva la folla alla sua festa patronale?!?). 
Ah, essere lì presente e scattare qualche foto! Dalia avrebbe immortalato l'attimo in cui al parroco sfuggiva di mano il calice...ops il bicchiere il cui contenuto finiva sulla testa di un signore pelato seduto poco in là.  Oppure avrebbe fermato per sempre l'espressione schifata  della  cittadina ingioiellata mentre il vento le rovesciava il piatto facendo scivolare  baccalà nella scollatura.
Tra pesci in faccia e vini per traverso, la gente s'era sparpagliata al riparo, l'orchestrina aveva dovuto smettere di suonare perché l'impalcatura ondeggiava paurosamente, tavolini e sedie venivano trascinati a destra e a manca, insomma era finito tutto  spazzato via dal vento e se tutti sanno che il baccalà è il veloce pesce del Baltico, quella volta si può proprio dire che invece di nuotare, il baccalà volava.
Dalia ha sentito dire che  la pro loco non ha organizzato alcuna festa di fine agosto e soprattutto non si  parla di baccalà con polenta...(sarà perché s'è scatenato un gran vento anche quast'anno?)          

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