martedì 28 agosto 2012

La pazienza è femmina

Care amiche,
vi piace andare a fare la spesa col vostro consorte?  Diciamo che può essere di aiuto in certe situazioni, ma io decisamente preferisco essere sola...e  anche la mia amica Giovanna la pensa
come me (tutto è relativo al tipo di marito che  vi siete…scelte, naturalmente).
Ebbene, l’altro giorno  Giovanna voleva andare al mercato del sabato, quello delle bancarelle e il consorte s’è  aggregato per una ragione che ora non sto a precisarvi.  Fatto sta che, parcheggiata l’auto nei pressi della piazza, iniziano a inoltrarsi tra le banche.
Ma non hanno  ancora fatto una decina di metri che comincia la solfa: ”Cosa devi comprare?...Eh, ma che caldo…Perché non ti fermi a questa…guarda i meloni…ma devi comprare solo la frutta o devi cercare qualcos’altro?...prendiamo il pollo allo spiedo? Eh…meno male che siamo in agosto…ma quanta gente c’è? Che casino… ma che caldo…”
Finalmente Giovanna si ferma alla bancarella di Mustafa…”Proprio da questo qui? Non è meglio quella là?”
“Questo è il meno caro…guarda lo dice anche il cartello…Da Mustafa è tutto alla metà…” sussurra con un mezzo sorriso la mia amica all’orecchio del coniuge, e si mette in fila.  “Ma non vedi quanta gente? Andiamo là che non c’è nessuno…”
“Sì, guarda che prezzi…”
“Però facciamo prima…il tempo è denaro…”
Giovanna fa finta di non sentire e resta ferma davanti a tre signore che la precedono.
Il marito sbuffa, si asciuga il sudore, controlla il cellulare, sbuffa di nuovo, si fa vento col fazzoletto, cerca di mettersi all'ombra dell'ombrellone, ma una signora col passeggino lo fa spostare e intanto Mustafa molto loquace e col suo accento marocchino, serve le clienti alternando battute sul tempo e sulle notti insonni causa  caldo e qui niente di male, per il marito, solo che il venditore cerca di parlare in dialetto milanese creando un alquanto comico modo di esprimersi…comico per tutti, tranne che per il marito di Giovanna che comincia a bofonchiare: “Ma come si permette questo qui di rovinare il nostro bel dialetto…ma lo senti?”
Giovanna, che ormai è al suo turno, tra un ordine e l’altro  sibila al marito di abbassare la voce, ma lui, che è un po’ sordo, continua: ” Ma parla come mangi…Mustafà del lela, e muovi le mani, invece di chiacchierare…”
A Giovanna invece fa ridere quella parlata  pittoresca e alle battute dell’ambulante risponde divertita anche per deviare le frecciate del marito che sempre più infastidito le sbotta:
“Ma allora, ti muovi? Paga e via…”
Oh Signur, pensa  Giovanna, adesso urlo…
E mentre Mustafa per niente offeso mostra  i suoi denti in un bel sorriso accompagnato da scintillante sguardo corvino, Giovanna prende la sua borsa e rinuncia a comprare i meloni per tagliare corto.
“Ma ti sentiva…parlavi a voce alta!” Fa la mia amica un po’ seccata al marito
“Be’ se m’ha sentito meglio, come si fa a prendere in giro la gente così?”
“A prendere in giro la gente?...Ma stava facendo delle battute cercando di parlare in milanese…”
“Appunto, come si fa a voler parlare in milanese se non lo sai…ne hai ancora per molto qui?”
“Non volevi  il pollo allo spiedo? Ma se preferisci,  vai e aspettami in macchina…”
“No, no…dammi la borsa che pesa,  prendiamo ‘sto pollo e andiamocene, io sono già stufo..."
Giovanna gli cammina un passo avanti così almeno  non vedono reciprocamente  l’espressione di insofferenza che ognuno ha disegnata sul volto.
Lei vorrebbe dare un’occhiata a quel mucchio di intimo a 2 euro al pezzo…ma figuriamoci…ci manca solo di fermarsi anche per le mutande…via via…si dirige alla bancarella del pollivendolo…  (e questa è l’ultima volta che me lo porto dietro!).
Oltre al pollo il marito suggerisce di prendere del prosciutto… ma non quello disossato…quello là, quello dev’essere più buono…no questo, quello…. Finalmente quando arriva lo scontrino e pagano, lui borbotta ancora: ”Meno male che si viene al mercato per risparmiare!...” E a Giovanna le viene quasi di farsi il segno della croce appena sale in macchina.

“Com’era il pollo?”  Le domando divertita  “Per me andava bene, ma lui ha detto che  era crudo”
“E la frutta è stata di suo gradimento?”
“Quando gli ho chiesto se la pesca che stava mangiando gli piaceva…nel rispondermi  gli è andata per traverso…-e qui Giovanna scoppia a ridere-e tossendo ha mandato a fanculo  Mustafa!”

1 commento:

  1. Daniela, nei miei trentotto anni di vita ho imparato che esistono tre categorie di persone: quelle che sfogano le proprie ansie e frustrazioni su se stesse, facendosi del male; quelle che usano il proprio prossimo come la pattumiera della propria anima, rendendo un pessimo servizio agli altri; quelle, infine, che sanno trovare il modo per ricostruire l'equilibrio che l'esercizio stesso della vita naturalmente sconvolge. Ci riescono attraverso un atteggiamento sempre positivo anche nei confronti delle avversità e, forse, grazie alla consapevolezza che la vita è troppo breve, preziosa e di per sé pericolosa per appesantirla ulteriormente con futili problemi e discussioni.
    Solo loro è la vera pazienza. I primi infatti conoscono solo la sofferenza che dal pazientare deriva. I secondi, neppure sanno cosa sia. Per questo mi sono convinto che uno dei segreti della felicità consista neò solidarizzare con i primi, tenersi a distanza di sicurezza dai secondi e cercare con assiduità i terzi e la loro inestimabile compagnia.

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