giovedì 30 agosto 2012

L’attimo fuggente


Ci sono attimi nella nostra vita che vorremmo non finissero mai…ma così non sarebbero attimi…e il bello dell’attimo è proprio questo…di esserlo.  La felicità dura sempre molto poco, proprio un attimo.
Oh, santo cielo forse sto esagerando un po’ parlando di felicità…
Avete presente la pubblicità dove dicono: ”La vita va assaporata lentamente”?

La tavola sotto la tettoia era già apparecchiata, aspettavo che Socrate tornasse  dall’orto. M’ero seduta sulla panca, al mio solito posto (da trent’anni è sempre quello,  quando nella bella stagione si cena fuori).
Provate a ricordare qualche dipinto di impressionisti in cui la luce del sole gioca tra le foglie di un pergolato e una compagnia allegra  fa merenda…

Eccomi: il sole mi dipinge una ciocca di capelli e gli dà   riflessi rossi, il vino che verso è rubino e la crema di crescenza che spalmo su una fetta di pane luccica.
Mordo lentamente il boccone e perdo lo sguardo tra le bacche rosse della rosa canina trafitte da scintillanti pennellate.

Da sempre,  quando il tramonto è imminente e ci si siede tutti a tavola, se non lo dico lo penso:
questo momento è il più bello di tutta la giornata…(riferendomi alla luce dorata…perché  poi  il pranzo o la cena sono spesso campo di discussioni e perciò quando si è sfiorati dall’incantesimo  …lasciatevi accarezzare).

Socrate intanto arriva e gli sorrido. “È stato quasi celestiale…” gli dico e lui mi guarda inarcando un sopracciglio…gli descrivo l’attimo, ma non può capire perché nel frattempo il sole di soppiatto ha già riposto i suoi colori e la magia è finita.


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