giovedì 15 marzo 2012

Vi è mai capitato?



Camminava con insolita flemma, lei, Dalia, che va sempre di passo veloce anche quando non ha fretta.
Pioveva, quella pioggerella che  bagna anche se tieni l’ombrello aperto e penetra nelle ossa e nell’animo.
L’animo…cos’era in quel periodo?  Uno straccio logoro.

Camminava tirandosi dietro il carrello della spesa perché poi sarebbe andata al supermercato.  Si recava al laboratorio analisi per un controllo delle urine di sua madre (da tempo soffriva di cistite e non c’era più un antibiotico che le facesse effetto).

Camminava…un passo dopo l’altro come i suoi giorni  buttati lì insieme a sofferenze, amarezze, dolori che le davano strette al cuore.

Entrò nella sala d’aspetto affollata e si sedette in attesa del suo turno.  L’ombrello bagnato e con una stecca rotta,  il carrellino malandato, gli stivali inzaccherati, i capelli afflosciati dall’umidità, il  tetro cappotto…tetro come  il suo umore: si sentiva anche esternamente come quel cencio a cui aveva paragonato il suo spirito, poche righe sopra.

Aprì la borsa per aver sotto mano ricetta e provetta: NOOO! Era tutto bagnaticcio: una parte della pipì della madre era fuoriuscita …portafoglio, fazzoletto, portachiavi…la ricetta? Umida anche la busta che la conteneva…il coperchio non avvitato bene…”avrei dovuto accertarmene quando avevo preso il contenitore”… c’erano solo pochi mm  di urina…sarebbero bastati per fare l’esame?   Tamponò con fazzolettini di carta l’interno della borsa e li gettò con indifferenza nel cestino (che fortunata!) nell’angolo accanto a lei.
-Io uso sempre questo sacchettino plastificato, quando vengo per gli esami dell’urina…-  Le bisbigliò una signora ben curata,  seduta un po’ più in là  -Sa, alla mia età bisogna guardare anche questi particolari…quando si è giovani va bene tutto…-
-Giovane io? Tra pochi mesi sono sessanta…- rispose Dalia con un filo di voce.
-Sessanta? Ma mia cara sono gli anni più belli! Mi darà ragione…mi dia ascolto: i sessanta le cambieranno la vita…oh, ecco tocca a me…buon giorno e auguri cara!-
La signora si alzò agilmente e andò nella sala prelievi con la sua borsetta a fiori plastificata.
Era una  signora elegante, poteva avere  ottant’anni, i capelli bianchi ben pettinati, una sciarpa di seta turchese al collo e delle belle scarpe da pioggia.
A Dalia veniva da ridere, ripensando a se stessa che asciugava  l’interno della  borsa cercando di non far capire cos’era successo e la signora che aveva captato l’inconveniente…

Uscita dall’ambulatorio e incamminandosi verso il supermercato, si scontrò con la sua espressione corrucciata nella vetrina d’un negozio.
-Santo cielo! - Si disse - Sorridi… la vita comincia a sessant’anni!-



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