martedì 26 giugno 2012


23 giugno - primo sabato d'estate



Alleluia, Dalia ha tolto la zavorra...liberatasi del gesso venerdì, il sabato riceve cognato e nipoti che non vede da un bel po' di mesi.
La prima idea era  pranzare sotto la tettoia e  fare un bella grigliata all'aperto, ma sentito il caldo  portato dall'anticiclone Scipione l'Africano,  decide di preparare la tavolata in soggiorno e cucinare il meno possibile.
Il giorno prima della rimozione gesso (a proposito! vi ricordate che Eliseo aveva disegnato sul gesso una 500 col pennarello blu? Quando Dalia ha appoggiato il braccio sul lettino affinché l'infermiera le segasse la corazza con quella rotellina elettrica un po' inquietante...il dottore ha intimato all'infermiera di non rovinare il disegno perché lui ha proprio una 500 blu e desidera tenere la metà disegnata  per ricordo) dunque, stavo dicendo che Dalia, giovedì chiama il cognato per confermare l'invito e questi le dice che vuole fare una pasta al forno per l'occasione e allora Dalia lo frena subito: "Guarda Anselmo, la mia cucina è già calda di per sé ...se poi dobbiamo accendere per mezzoretta il forno...andiamo arrosto! Per il primo ho già pensato, ho i bigoli freschi del vicentino che farei con la luganega..."
"Ah, bene, bene...io volevo anche proporti un misto per  grigliata..."
"Anch'io ci avevo pensato, ma con questo caldo a mezzogiorno, Socrate che fa il fuochista, schiatta!
Pensavo, come secondo, di fare piatti freddi..."
"Bene allora ci penso io per il secondo! Magari preparo il vitello tonnato..."
"Ma no, Anselmo...non spignattare!"
"E allora porto dell'affettato...della bresaola, non preoccuparti!" e con quest'ultimo accordo si congedano.

Venerdì, dopo l'ospedale, Dalia e Socrate si recano al super mercato per fare la  spesa (il marito in genere aspetta paziente in macchina al posteggio, ma per l'occasione del braccino in convalescenza, si presta a spingere il carrello). Arrivati al banco della gastronomia, Dalia prende il ticket...ha davanti ben 5 persone e quindi, mollato il marito in attesa, scorribanda tra gli scaffali per portarsi avanti con la spesa.
Giunto il loro turno, Socrate insiste (oltre a una vaschetta di nervetti in barba al colesterolo) di prendere del vitello tonnato..."Sei porzioni abbondanti...-suggerisce all'addetto dietro il banco e Dalia  non è d'accordo (è convinta che il cognato lo prepari ) ma per non sembrare la moglie rompiballe, accondiscende.

La mattinata di sabato scorre veloce:  preparativi della tavolata in soggiorno,  centro tavola con fiori di melograno e lavanda, sugo alla luganega per i sopracitati bigoli vicentini, fine cottura dei pomodori in tecia (ricetta veneta), strudel  alla sopressa e asiago cucinato la sera prima e sistemato su piatto ovale, intrugli vari per stuzzichini come aperitivo etc. ...mentre Socrate, su direttive di Dalia, raccatta  biancheria stesa all'aperto, prepara il braciere per eventuale grigliata della sera e poi si abbandona nella sua sedia a sdraio per farsi una pipatina in santa pace asciugandosi il copioso sudore.

I parenti giungono in orario, giusto per l'aperitivo servito sotto la tettoia dopo aver scaricato in cucina
una valanga di leccornie (affettati vari, funghi, vini doc, insalatine pronte all'uso, un mare di vitello tonnato (!), due confezioni di misto per griglia, una torta ai frutti di bosco, uno "schisotto" = pane fatto in casa su antica ricetta veneta (questi ultimi due confezionati  dalla nipote Clorinda) e una scorta di buon tabacco da pipa per Socrate, visto che Anselmo ha smesso di fumare e una sua conoscente gliene regala ancora ogni tanto...
Il pranzo fila via liscio e si conclude col dulcis in fundo, a cui partecipano su ivito di Dalia, Wanda e Dante.

Dopo il caffè, tutti all'aperto (ma si stava meglio in casa) e Clorinda con il figlioletto Giobbe si scatena in creazioni magiche di bolle di sapone.
Più tardi Anselmo schiaccerà un breve pisolino, Wanda e Dante ritornano alle loro faccende, Eulalio e Socrate fumeranno sotto la tettoia e qui il padrone di casa toccherà i tipici argomenti (militare con generale, lavoro e strategie di vendita, willys e motori) mentre Clorinda, Dalia e Giobbe si daranno alla raccolta di prugnoli districandosi tra rami stracarichi e scatti fotografici per immortalare l'attimo.


Nel pomeriggio si alternano brevi scorazzate con jeep, visita alla stalla dei confinanti, corse nel campo con areoplanino, tiri al pallone, ancora bolle di sapone, visione di filmati dei matrimoni dell'anno scorso, raccolta di fiori campestri e lavaggio piatti.

Come sempre la preparazione per il barbecue viene fatta in ritardo, ma fa caldo e nessuno ha un gran appetito per tutto quello che si è ingurgitato a pranzo.
Tavola sotto tettoia pronta, rivisita di alcune pietanze pro aperitivo mentre Socrate si destreggia con salsicce e braciole.
Di solito Dalia avvicina al braciere, il tavolino in ferro battuto ove appoggiare un largo piatto, forchettoni vari etc., ma poiché questa volta ha pensato bene di mettere  salsicce, spiedini e braciole nelle griglie doppie...in modo che si possano girare sulla brace senza fatica, non s'è posta il problema del tavolino...male fece perché una volta pronte le carni, Socrate accaldato si appropiqua al tavolo  con griglia doppia gocciolante e fumate e sì, chiede aiuto a Dalia che tenta di aprirla con una mano (la sinistra le duole ancora) ma con risultato scadente e una volta capito come si faccia a sganciare l'aggeggio, una bella salsiccia aperta in due scarliga per terra...tra le risate di tutti per l'imbranataggine dei due, ma Socrate esce con la sua frase mitica: "Si vede che non avete fatto il Vietnam...Rambo la mangia"
e raccattata la salsiccia se la mette nel piatto, mentre nello stesso istante sfugge dalla griglia un'altra salsiccia succulenta che rotola dalla panca sulla ghiaia e allora Dalia per non essere da meno: "Come moglie di Rambo, questa la mangio io! "
Dalia non sa se "Rambo" ha ingerito anche qualche corpo estraneo  insieme alla salsiccia...lei dal suo piatto ha tolto con nonchalance due peli di cane...

E' da domenica che Dalia e Socrate fanno almeno un pasto di vitello tonnato (e ne hanno dato anche 2 porzioni a Wanda e Dante)...per concludere direi che il detto milanese "Te gh'ee l'oeucc pussee grand del boeucc =  " hai l'occhio più grande del buco (dello stomaco)"  ci sta proprio a fagiolo...
  




Nessun commento:

Posta un commento